Category Archives: Contributi antimilitaristi

Ministri, generali e ammiragli italiani alla corte del sultano Erdogan

scritto da Antonio Mazzeo:

Non sono solo gli elicotteri da guerra di Leonardo-Finmeccanica e le batterie anti-missile SAMP-T dell’Esercito schierate ai confini con la Siria a documentare la solidità della partnership strategico-militare tra l’Italia e la Turchia. Nonostante la svolta reazionaria del regime dopo il controverso golpe del luglio 2016 e la crescente escalation militare contro i Kurdi in Turchia e Siria, il Ministero della difesa italiano ha intensificato con Ankara il numero delle esercitazioni aeree, terrestri e navali, le visite ufficiali di ministri, sottosegretari e alti comandanti delle forze armate, le attività di formazione di personale turco nelle accademie di guerra e nei reparti d’elite di mezza Italia e, finanche, la “vendita” delle unità navali dismesse. Continue reading


Ecco a voi le università italiane che collaborano con la Turchia di Erdogan

scritto da Antonio Mazzeo:

Sono più di duecento i progetti di collaborazione culturale e scientifica tra le università italiane e gli atenei turchi implementati negli ultimi vent’anni. A fornire l’elenco degli accordi bilaterali e multilaterali, delle convenzioni e memorandum, dei protocolli attuativi sottoscritti, è la banca dati curata congiuntamente dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR), dal Ministero degli Affari Esteri (MAE) e dalla Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI).
Numerosissimi i programmi di natura didattico-formativa, ricerca e mobilità di docenti e studenti ancora operativi nonostante la svolta golpista e autoritaria del governo di Ankara e le crescenti operazioni di guerra contro la popolazione kurda in Turchia e, più recentemente in Siria. Oggi sono 27 le università italiane partner di centri di ricerca accademici del paese mediorientale e ci sono accordi di mutua cooperazione firmati appena qualche mese fa, mentre altri hanno preso il via decadi fa ma vengono rinnovati tacitamente e automaticamente di anno in anno. Le aree d’intervento della ricerca e/o progettuale sono onnicomprensive, anche se è evidente la tendenza a favorire la partnership nei settori tecnico-scientifici e ingegneristici, alcuni dual use con possibili ricadute nel settore militare-industriale. Continue reading


MINI NAJA – l’arruolamento precoce degli studenti e la militarizzazione della scuola

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Genova – Cogliere le occasioni. Sul (non)convegno ATA/NATO

La 65° riunione dell’Atlantic Treaty Association (A.T.A.) in programma a Genova dal 6 all’8 novembre 2019 è stata annullata. Ne danno notizia siti web di riferimento e giornali locali, con malcelato imbarazzo. Il Comune e gli organizzatori genovesi comunicano un rinvio a primavera 2020 ma, di fatto, la 65° riunione dei Comitati Atlantici della N.A.T.O. si terrà a Bruxelles, nei medesimi giorni in cui era prevista a Genova. Le ragioni, almeno quelle che trapelano, stanno nella difficile gestione dell’ordine pubblico, in previsione di manifestazioni di protesta, legate anche a quanto sta accadendo in Rojava, con l’invasione in corso da parte dell’esercito turco – non solo membro N.A.T.O., ma il secondo esercito della stessa per dimensioni. Continue reading


Trentino – danneggiate sedi di FBK, “Voce del Trentino” e Generali e iniziative in solidarietà agli anarchici arrestati

Apprendiamo dai quotidiani locali che, tra il 13 e il 14 ottobre, sono state danneggiate, a Trento, la sede della Fondazione Bruno Kessler (dove è stata lasciata la scritta: “No ricerca bellica”) e del quotidiano reazionario on line “La Voce del Trentino”. A Rovereto sono state prese di mira le vetrate delle Generali, a fianco delle quali gli anonimi hanno tracciato la scritta: “Qui si finanzia il furto di terre in Africa”.

Trento: “Erdogan massacra, Unicredit lo finanzia”

Giovedì 17 ottobre, un gruppo di compagni si è posizionato davanti alla sede centrale dell’Unicredit di Trento con un grande striscione contro l’aggressione militare in Siria da parte dell’esercito turco. Questo il volantino distribuito:

Erdogan massacra, Unicredit lo finanzia Continue reading


Saint-Germain-en-Laye (Yvelines), Francia – Attacco incendiario contro un commissariato di polizia

Saint-Germain-en-Laye (Yvelines), Francia: Attacco incendiario contro un commissariato di polizia (16/10/2019)

Informazioni riformulate da un articolo dei media di regime francesi.

A Saint-Germain-en-Laye (Yvelines) l’ufficio della polizia municipale di Place des Rotondes è stato colpito da alcune bottiglie molotov nella notte compresa tra martedì 15 e mercoledì 16 ottobre 2019.

Intorno alle ore 2.11 una finestra dell’ufficio della è stata rotta. Dei segni neri sono stati trovati sul pavimento la mattina seguente. Secondo quanto riferito dagli investigatori, l’attacco è stato effettuato da due persone che trasportavano degli ordigni incendiari.


Far saltare lo scacchiere

tratto da finimondo:

Il terribile rombo che annuncia l’avvicinarsi degli aerei da combattimento; il lungo sibilo dei missili prima della loro esplosione; il crepitio incessante delle mitragliatrici montate sulle jeep; i muri delle case che crollano in un respiro; le fiamme che divorano tutto; le colonne di fumo nero che oscurano il cielo. Ecco la guerra appena scatenata dal presidente turco Erdogan sui villaggi e le città della Siria settentrionale, territori sotto il controllo delle milizie YPG (Unità di Protezione del Popolo), braccio armato del Partito dell’Unione Democratica, e delle altre componenti delle FDS (Forze Democratiche Siriane). Più che una guerra di conquista, una guerra di sterminio delle popolazioni curde e dei loro vicini alleati. A livello strategico, Erdogan non nasconde di preferire vedere una Siria in fiamme, con la sua accozzaglia di macellai jihadisti e governativi, piuttosto che una qualsiasi stabilità in grado di portare alla costituzione di un proto-Stato curdo ai confini con la Turchia. Continue reading


In punta di piedi, l’orrore

tratto da finimondo:

Primo Levi

Forse, quanto è avvenuto non si può comprendere, anzi, non si deve comprendere, perché comprendere è quasi giustificare. Mi spiego: «comprendere» un proponimento o un comportamento umano significa (anche etimologicamente) contenerlo, contenerne l’autore, mettersi al suo posto, identificarsi con lui. Ora, nessun uomo normale potrà mai identificarsi con Hitler, Himmler, Goebbels, Eichmann e infiniti altri. Questo ci sgomenta, ed insieme ci porta sollievo: perché forse è desiderabile che le loro parole (ed anche, purtroppo, le loro opere) non ci riescano più comprensibili. Sono parole ed opere non umane, anzi, contro-umane, senza precedenti storici, a stento paragonabili alle vicende più crudeli della lotta biologica per l’esistenza. A questa lotta può essere ricondotta la guerra: ma Auschwitz non ha nulla a che vedere con la guerra, non ne è un episodio, non ne è una forma estrema.

La guerra è un terribile fatto di sempre: è deprecabile ma è in noi, ha una sua razionalità, la «comprendiamo». Ma nell’odio nazista non c’è razionalità: è un odio che non è in noi, è fuori dell’uomo, è un frutto velenoso nato dal tronco funesto del fascismo, ma è fuori ed oltre il fascismo stesso. Non possiamo capirlo; ma possiamo e dobbiamo capire di dove nasce, e stare in guardia. 
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L’esercito turco e gli addestramenti nella scuola di Vicenza

Da Il Salbanello

Riot Control Training in Turchia

Il 9 ottobre è iniziata l’operazione “Sorgente di pace”, scatenata dalla Turchia di Erdogan nel Nord-est della Siria, il cui intento è spezzare la Resistenza curda.

In Siria è in corso una guerra in cui le potenze internazionali si contendono la spartizione di petrolio e materie prime.

La Turchia, a cavallo tra Europa e Medio Oriente, è la seconda forza armata della NATO. Stima affari da record con i paesi occidentali per quanto riguarda la vendita di armi e materiale bellico. Continue reading


Sardegna – Comunicato sul corteo del 12 Ottobre contro la base militare di Capo Frasca

Tratto da nobordersard:

Capo Frasca 2019, una giornata dal sapore conosciuto.

Quando siamo andati via era buio, sul ponte che porta all’ingresso della base c’erano ancora i celerini schierati e le camionette con i lampeggianti accesi dietro di loro.

A qualcuno è sembrato di vivere un déjà-vu del 23 novembre 2016, quando dopo una bellissima giornata di lotta, alla celere non rimase che presidiare le decine di metri di rete tagliata, mentre i manifestanti allegri e soddisfatti se ne andavano via.

La giornata di ieri, è stata una bella giornata. Continue reading