Ovvero: stavamo scarsi, che in modo ironico vuol dire “ce n’erano già anche troppi”. È questa l’espressione che mi è subito venuta in mente qualche settimana fa aprendo le pagine dei quotidiani nazionali. Mentre scorrevo i titoli, tra una meteorite e qualche saltimbanco candidato alle elezioni, tra il pancione delle vip e la famigerata crisi, insomma tra una porcata e l’altra, spunta un titolo un po’ nascosto che richiama la mia attenzione e che riguarda la nascita della ‘cyber polizia’. Decido di tapparmi il naso e capire che sta succedendo, anche perché i titoli già non rimandano a niente di buono. Scopro quindi che l’11 gennaio viene inaugurato e reso pienamente attivo il Centro Europeo per la Lotta alla Criminalità Informatica (EC3-European Cyber Crime Center) con sede presso l’Ufficio europeo di polizia (Europol) all’Aia (Paesi Bassi). L’EC3, costituito da 43 esperti di sicurezza informatica diretti da Troels Orting, capo della polizia danese ed esperto di anticrimine tecnologico, nasce allo scopo di controllare costantemente la rete per cercare di impedire non solo azioni di frodi, furto di capitali on line o reati sessuali su minori, ma anche di monitorare, intercettare o sgominare famigerate bande o singoli individui che utilizzano metodi di comunicazione cifrati o anonimizzati per comunicare al riparo di occhi indiscreti o per attaccare i sistemi d’informazione delle infrastrutture dell’Unione Europea. È subito evidente che, dietro la facciata buonista che vuole proteggere i cittadini fiduciosi ed inesperti della rete dall’incappare malauguratamente in un clic che gli costerà centinaia se non migliaia di euro e dietro al nobile dovere di catturare qualche disgustoso onanista, spunta tra le righe l’altra funzione dell’EC3, quella legata all’antiterrorismo, che ha il compito di mappare e rintracciare chi possa scambiare “conversazioni criminali” o consultare “propaganda estremista”. Continue reading
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ELTA SYSTEMS vende nuovi sistemi di spionaggio
Israel Aerospace Industries (IAI), ovvero la più importante industria d’armi israeliana, ha ricevuto una serie di contratti del valore complessivo di 44 milioni di dollari per fornire soluzioni avanzate di COMINT (Communication Intelligence) ad un cliente estero non specificato. Il sistema di intercettazione e di sorveglianza, utilizzabile da piattaforme aeree e terrestri, è sviluppato dalla sussidiaria ELTA Systems e impiega nuove tecnologie che consentono una elevata probabilità di intercettare e localizzare comunicazioni normali o complesse, anche in ambiente “denso” dal punto di vista delle trasmissioni. A tale scopo viene utilizzata una pluralità di ricevitori digitali a banda larga, sofisticati algoritmi per la processazione dei segnali ed un’accurata geo-locazione delle fonti di comunicazione. La collaborazione di IAI e delle forze armate israeliane assieme alle industrie di morte e le università europee sta assumendo sempre di più rilevanza: questa commessa dimostra l’importanza crescente per le imprese belliche mondiali dello sviluppo e della commercializzazione di sistemi di sorveglianza e di spionaggio, nell’ottica del sempre maggior peso che le operazioni militari contro-insurrezionali stanno avendo per le varie forze armate nazionali.
Guerra e università: Intelligence italiana, gli 007 studiano alla “Sapienza” di Roma
Alla Sapienza di Roma è stato presentato il master in “Sicurezza delle informazioni e informazione strategica” promosso in collaborazione col Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (DIS) della Presidenza del Consiglio. Il master di secondo livello, illustrato in una conferenza stampa dal direttore del dipartimento Giampiero Massolo e dal rettore Luigi Frati, rientra nell’accordo stipulato tra la Sapienza e i servizi segreti nazionali nel 2011 per “promuovere la cultura della sicurezza”. Da questa partnership è nato un centro di ricerca multidisciplinare che sviluppa metodologie e tecnologie d’avanguardia per la contro-insurrezione. Obiettivo dell’accordo è creare figure d’intelligence prevalentemente per la “protezione delle infrastrutture strategiche” sia sul suolo nazionale che all’estero. Questo accordo testimonia sempre più il ruolo fondamentale degli atenei italiani nel meccanismo della guerra, sia tramite la ricerca e la sperimentazione di nuovi strumenti di morte, sia nella legittimazione della guerra all’interno di una società sempre più militarizzata ed irrigimentata.
Gli occhi spioni del potere
Il 18 dicembre scorso, a Torino, sette parcheggiatori abusivi sono stati identificati e sanzionati dagli sbirri della polizia municipale di fronte agli ospedali nelle aree di Regina Margherita e del Koelliker, dopo che i droni in utilizzo al “Servizio di sicurezza urbana” del comune di Torino avevano tenuto sorvegliata la zona antistante agli ospedali della città per giorni.
Questo è l’ultimo utilizzo in ordine di tempo dei droni con compiti di controllo e di repressione in italia da parte delle forze di polizia. Se la prima sperimentazione di questi occhi volanti è stata effettuata in una provincia periferica rispetto alle zone di maggior intensità conflittuale, e cioè a Ravenna, il loro impiego più sistematico (anche se ancora in fase sperimentale), viene portato avanti negli ultimi mesi in una città nel cuore del conflitto sociale in corso, e cioè a Torino.
I droni sono già stati utilizzati in supporto all’operazione di rastrellamento nel quartiere di S. Salvario il 28 novembre scorso e, stando alle dichiarazioni di Paola Loiacono (coordinatrice del “Servizio di sicurezza urbana” del comune di Torino), verranno utilizzati a breve per il controllo dei campi nomadi. Immaginiamo che il loro utilizzo contro le lotte a Torino sarà solo questione di tempo. Continue reading
Torino – Droni sui quartieri
Nuove frontiere di controllo sociale: il quartiere di San Salvario, coinvolto negli ultimi anni dall’ondata di gentrification che riguarda molte aree della città, è ora laboratorio per la sperimentazione di nuovi strumenti di sorveglianza tecnologica che ribadiscono la progressiva militarizzazione delle strategie e degli strumenti repressivi, come gli alpini nei quartieri e i droni sui cieli di Torino.
fonte: ansa.it
TORINO, 28 NOV – ‘Droni’, ossia piccoli elicotteri telecomandati muniti di telecamera, per monitorare lo spaccio e la criminalita’ nelle vie cittadine. La sperimentazione e’ partita da un mese nel popolare quartiere San Salvario di Torino per iniziativa della polizia municipale e ha portato, nel pomeriggio di ieri, a tre arresti e 13 denunce di pusher identificati grazie al nuovo macchinario, che normalmente si utilizza per le riprese di eventi sportivi o per la sorveglianza di terreni.
Dispositivi di contro-insurrezione: l’FBI vara un sistema di identificazione biometrica
Entro il 2014 tutti gli abitanti degli Stati Uniti saranno monitorati in ogni loro movimento. Questo è l’ultimo sviluppo del programma chiamato “Next Generation Identification”, progetto partito nel 2005 ufficialmente per aggiornare la banca dati delle impronte digitali delle forze di polizia americane. Il sistema è già stato testato in Michigan e verrà esteso nell’arco di quest’anno nello stato di Washington, Florida e North Carolina.
Nell’articolo da cui abbiamo tratto queste informazioni non viene specificato il metodo di monitoraggio (microchip?).
Dispositivi di contro-insurrezione: il drone utilizzato a Ravenna al corteo contro la CMC
Ai partecipanti del corteo di Ravenna dello scorso 13 ottobre contro la CMC (ditta che ha l’appalto per la costruzione del cunicolo esplorativo in Valsusa) sarà apparso alla vista uno strano insetto volante di ridottissime dimensioni che, munito di videocamera, sorvegliava ed identificava dall’alto i manifestanti. Questo schifoso e minuscolo guardone, è lo “scrabble” (“scarabeo”) costruito dalla mini-ditta ravennate “Italdron”, piccola azienda costituita da tre giovani “nerd” (così si definiscono loro) nel 2007, ed utilizzato in collaborazione con la digos di Ravenna lo scorso 13 ottobre.
L’UAV in questione è un piccolo velivolo quadrielica, di 1 kg di peso e 50 cm di larghezza, 15 minuti di autonomia e con una capacità di arrivare fino ad 1 km di altezza. Tutto il sistema è trasportabile in uno zaino di ridotte dimensioni, ed è perfettamente utilizzabile in ambienti urbani.
Dispositivi di contro-insurrezione: Europol verso il progetto “CleanIT” per pulire il web dai siti “terroristi”
A settembre i delegati dell’Europol e di Germania, Spagna, Regno Unito, Paesi Bassi e Belgio si sono riuniti per discutere del progetto “CleanIT”, un piano di controllo totale del web per chiudere siti considerati “terroristi”, realizzando un sistema di segnalazioni per i contenuti presenti in un sito internet utilizzando la tecnologia semantica. Resta aperta la questione di come definire un sito web “terrorista”, ed alcune indiscrezioni fanno pensare che saranno considerati come tali tutti i siti internet con contenuti “ritenuti pericolosi per la sicurezza”. Entro febbraio del 2013 verranno fornite le linee-guida di questo progetto di repressione.
La vetrina dell’addestramento dei carnefici della NATO: il salone ITEC 2012
Strategie di contro-insurrezione
Quello che segue è un piccolo e parziale contributo tratto da alcune elaborazioni riportate dagli specialisti della contro-insurrezione in un libro dal titolo emblematico: “Strategie di contro-insurrezione”.
Vogliamo, con questo piccolo testo, ribadire l’importanza di questo tipo di conoscenza che rimane sterile se non è affiancata da un percorso di lotta contro tali dispositivi e il mondo che li produce.
Questi saperi, anche se parziali (in quanto rivelati dal nemico), mostrano una complessità da tenere presente visto che il muro di divisione di classe tra inclusi ed esclusi si basa sull’apparato di conoscenza tecnica-scientifica e sull’applicazione di questi saperi al servizio (e alla creazione) del mondo del dominio e dello sfruttamento che ha nella guerra un suo perno fondamentale, e nel controllo sociale e nella repressione degli individui la necessità primaria di mantenersi per perpetuare questo stato di cose.
Ci avviciniamo sempre di più al 2020, data individuata dagli strateghi nella NATO nel loro rapporto Urban Operations. Continue reading