Category Archives: Finmeccanica

La guerra è anche qui. Aermacchi e Finmeccanica: mercanti di morte

Pubblichiamo qui sotto un volantino distribuito in provincia di Varese su Finmeccanica:

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Roma, iniziativa contro Finmeccanica

Riceviamo e diffondiamo:

Finmeccanica meccanica di morte

Martedì 29 un corteo pubblico non autorizzato contro la guerra, partito da piazza Mazzini passa davanti alla sede di Finmeccanica in piazza Montegrappa, che viene colpita da lanci di vernice.
Nell’andarsene il corteo è stato rincorso e disperso dalla celere. Sei compagne ed un compagno sono stati fermati. Saranno rilasciati in serata con denunce a piede libero.
Le responsabilità di Finmeccanica, colosso del capitalismo italiano, sono enormi, i suoi affari grondano sangue.
I tornado italiani che bombardano la Libia sono di sua fabbricazione.
Le armi, i mezzi blindati, i carri armati e le armi di Gheddafi anche essi sono marchiati Finmeccanica.
Gheddafi stesso attraverso Unicredit possiede azione Finmeccanica. Dove c’è guerra questi assassini vendono armi ad entrambi gli schieramenti. Dove c’è guerra per loro c’è profitto.
L’attacco diffuso alle ditte, le imprese, gli enti di ricerca è una delle possibilità praticabili per tutti quegli antimilitaristi che hanno a cuore la distruzione di questa società e del suo sviluppo tecnologico, votato allo sfruttamento degli oppressi e al rafforzamento del dominio dei ricchi.
Contro la pace fatta di CIE, frontiere insanguinate, città militarizzate.
Contro la guerra e il suo business di morte. Contro Finmeccanica!

SOLIDARIETA’ TRA GLI OPPRESSI, GUERRA AGLI OPPRESSORI


Fabbricanti di morte a due passi da noi

(questo testo è stato distribuito martedì 15 marzo, a Rovereto, durante il presidio davanti al palazzo in cui si è svolto il consiglio comunale. Ora nessuno può più dire: “Io non lo sapevo”).

Finmecanica in Trentino

Nel gennaio del 2006, Eurotech S.p.A dà vita ad Eth Lab, centro di ricerche dell’intero gruppo insediato a Pergine Valsugana. Eurotech ha acquisito tre anni prima la Parvus Corporation di Salt Lake City, che produce esclusivamente componenti elettroniche per l’esercito e i sistemi d’arma.

In collaborazione con l’Università di Trento e l’Istituto Trentino di Cultura (parte della Fondazione Bruno Kessler), i campi di ricerca di Eth Lab sono la microelettronica, le nanotecnologie, l’informatica e i sistemi di sensori.

Nell’estate dello stesso anno, Eurotech avvia un rapporto di “partnership strategica” con Finmeccanica “nei settori dell’Aerospazio, della Difesa, della Sicurezza, dei Trasporti e dell’Energia”. Da questo accordo nasce “Zypad”, un computer da polso per le forze di polizia e per l’esercito. Nello stesso periodo Eurotech acquisisce il 21% di Utri S.p.A., azienda specializzata nei velivoli militari senza pilota (gli UAV o droni).

Nel novembre del 2008, Finmeccanica diventa il principale azionista di Eurotech (11, 1%) e ne occupa completamente il Consiglio di Amministrazione.

Guardando a quali progetti collabora Eurotech si capirà il perché. Continue reading


Libia, se a sparare sono armi italiane

Mentre continuano a pervenire dalla Libia drammatiche notizie sulla violenta repressione ad opera del regime, appare utile ricordare che Tripoli è un partner commerciale importante per l’Italia anche nel settore militare. Infatti in questo paese è diretto circa il 2% delle esportazioni totali dell’Italia, ponendosi come il nono paese importatore delle armi italiane. Tra l’altro, dopo un leggero calo tra il 2005 e il 2007, nel 2008 il valore delle spese militari libiche ha ricominciato a crescere, raggiungendo la cifra di 1,1 miliardi di dollari nel 2008, aprendo quindi prospettive interessanti alle esportazioni di armi. In base ai Rapporti del Presidente del Consiglio dei Ministri sui lineamenti di politica del Governo in materia di esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento, il valore delle esportazioni di armi italiane alla Libia è in costante crescita a partire dal 2006, anno in cui riprendono i flussi commerciali tra i due Stati. Continue reading


Ad Alenia la formazione dei piloti militari afgani

di Antonio Mazzeo

Il Comando generale dell’US Air Force affiderà ad Alenia North America, società controllata da Alenia Aeronautica (gruppo Finmeccanica), la formazione dei piloti e del personale addetto alla manutenzione dei velivoli da trasporto tattico C-27/G.222 che gli Stati Uniti stanno consegnando all’aeronautica militare afgana. Il contratto del valore di oltre 4 milioni di dollari prevede un anno di lezioni teoriche in aula, la formazione pratica e l’addestramento in volo dei piloti afgani e degli advisor statunitensi che saranno poi inviati a Kabul per operare con il personale dell’Afganistan National Army Air Corps (ANAAC). I corsi si terranno presso lo stabilimento Alenia di Capodichino (Napoli). Continue reading


L’assalto a Finmeccanica del colonnello Gheddafi

di Antonio Mazzeo

Cento milioni di euro per incamerare il 2% del pacchetto azionario di Finmeccanica, la holding che controlla le principali industrie del comparto militare, aeronautico e spaziale italiano. Li ha sborsati la Lybian Investment Authority (LIA), l’autorità governativa libica che gestisce i fondi d’investimento in numerosi settori, da quello immobiliare, petrolifero ed industriale alle grandi infrastrutture, al turismo e all’agricoltura, in Libia come all’estero. Ma la vera partita si giocherà nei prossimi mesi quando la LIA tenterà di acquisire perlomeno il 3% del capitale di Finmeccanica per imporre nel consiglio di amministrazione alcuni degli uomini più fidati del colonnello Gheddafi. Attualmente la soglia del 3% è superata solo dal nostro Ministero dell’Economia (la partecipazione è del 32,5%), ma dopo che il 21 gennaio 2011 la Capital Research and Management Company di Los Angeles ha ridotto la propria presenza dal 4,88 all’1,85%, l’authority libica è divenuta la seconda azionista di Finmeccanica, prima di Mediobanca che con l’1% circa del capitale controlla un terzo dei componenti del Cda. Continue reading


Finmeccanica in Nord-Africa

Selex Communications, ha partecipato a Libdex 2010, il principale evento nel settore della guerra in Nord Africa.

La seconda edizione di questo evento di morte si è tenuta dall’8 all’11 Novembre 2010 a Tripoli, presso il Mitiga International Airport.

All’evento erano presenti le seguenti aziende del gruppo Finmeccanica: Agusta Westland, Alenia Aermacchi, Alenia Aeronautica, Oto melara e Selex Galileo.

Sono stati esposti: il soldato futuro italiano, il sistema per la modernizzazione delle forze terrestri che consentirà un miglioramento significativo nelle cinque aree definite dalla NATO: letalità, c4I (Command and control, Communications, computers, information/intelligence), protezione, mobilità e sostenibilità.

Presentato anche il sistema d’arma “ Guardian”, progettato per proteggere le truppe di terra e i mezzi blindati dagli ordigni esplosivi improvvisati radio controllati, che il Guardian consente di neutralizzare inibendo il segnale radio di innesco.

Come si può notare, ancora una volta, il piano della Nato (di cui Finmeccanica è parte integrante) è quello di preparasi a situazioni di rivolta o di insurrezione sociale. Ciò che sta accadendo in tutto il Mediterraneo – con l’insurrezione tunisina che contagia l’Algeria, la Libia, l’Egitto e persino Tirana, dove i ribelli si definiscono “tunisini dei Balcani” e affrontano le pallottole dell’esercito albanese – dimostra che la militarizzazione delle città è per i potenti una necessità. Ma dimostra anche che il più sofisticato equipaggiamento militare non basta a fermare la rabbia e la voglia di libertà delle donne e degli uomini rinati alla lotta e alla solidarietà.

Gli insorti del Maghreb (e non solo) stanno dando un grande esempio di coraggio e di determinazione a tutti noi. E indeboliscono i nostri stessi padroni.

Non lasciamoli soli.