Dopo aver sostenuto, armato e finanziato Gheddafi per trent’anni, lo Stato italiano – qualche giorno dopo i festeggiamenti per il suo 150° anniversario – è entrato attivamente nella coalizione militare che sta bombardando la Libia.
Per “proteggere la popolazione civile”, ci dicono politici e giornalisti. La stessa popolazione che Gheddafi ha sfruttato, represso, rinchiuso e assassinato grazie ai soldi italiani e ai trattati con l’Italia.
Le bombe dei tornado italiani, come degli altri caccia alleati, non faranno altro che portare morte e distruzione. I “bombardamenti chirurgici” li abbiamo già visti in Iraq e in Serbia.
Lo scopo di questa guerra è l’accaparramento del petrolio libico, che l’insurrezione e la guerra civile rischiano di sottrarre alle potenze coloniali. Non solo. Un forte insediamento militare in Libia permette di far capire a tutti i popoli insorti nel Mediterraneo chi comanda e con chi vanno stabilite le alleanze. Continue reading