Sabato 21 Settembre a Cagliari un folto gruppo di antimilitaristi si è radunato in un presidio sotto il comando militare di via Principe Amedeo, dando vita successivamente ad un corteino per le vie del centro. Il presidio era stato chiamato perché appena due giorni prima si è scoperto che la Procura di Cagliari ha chiuso le indagini nei confronti di 45 persone per fatti riguardanti il ciclo di lotte antimilitariste degli anni 2014-2017. Nell’indagine compaiono quaranta persone indagate per fatti specifici riguardanti cortei e campeggi mentre su cinque persone grava anche l’accusa di 270bis.
Il corteo, aperto dallo striscione “contro le basi azione diretta”, ha percorso qualche via del centro ribadendo piena solidarietà agli indagati e in difesa delle pratiche che con questa indagine vengono colpite.
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Cagliari – iniziativa contro il comando militare in solidarietà agli antimilitaristi indagati
Regno Unito, Bristol: Attaccate cisterne di carburante aereo
Tradotto da AnarchistsWorldWide
Nel cuore di Easton, accanto ad una scuola, in un’affollata area residenziale compresa fra una stazione ferroviaria e un’autostrada, si trova sufficiente carburante aereo da causare un’enorme esplosione. Questo carburante contiene più di 2000 diverse sostanze chimiche: una volta incendiato, si rivela ben più distruttivo della benzina e può bruciare molto più a lungo. A Bristol se ne trovano sei cisterne bianche, lunghe 18 metri ciascuna.
Veniamo spesso etichettati come “terroristi”, ma se lo fossimo, allora… boom! Ciao ciao! Invece, abbiamo deciso di attaccare queste cisterne con della vernice blu scuro.
Nel compiere questo piccolo atto di ribellione speriamo di evidenziare la loro esistenza ed il pericolo che rappresentano. Questo scherzo è stato fatto anche per aggiungersi al dibattito e alle campagne in atto rispetto all’espansione dell’aeroporto di Bristol. La grossa quantità di carburante aereo è mantenuta come scorta in caso di carenza nell’aeroporto. La realtà è che l’esistenza di queste cisterne mette a rischio ogni giorno le vite di molte persone, soltanto per far sì che le compagnie possano proseguire nei loro affari come hanno sempre fatto, a qualsiasi costo. Continue reading
Germania, Brema: attacco incendiario ad un mezzo del Bundeswehr (forze armate tedesche)
Tradotto da: AnarchistsWorldWide
Disarmo notturno nel centro di Brema!
Sappiamo che l’unica cosa più forte del bisogno di libertà è l’odio contro coloro che portano via i nostri compagni. La Stazione Centrale di Brema è stata potenziata con 52 nuove telecamere ad alta risoluzione ed una nuova grande stazione di polizia. Le persone che non rientrano nell’immagine pulita del consumatore o del lavoratore pendolare vengono molestate, criminalizzate e represse dalla polizia. Anche con l’alleanza rossoverde [NDT: si fa riferimento alla coalizione fra socialdemocratici e partito verde in Germania] la presenza poliziesca continua ad aumentare. Questa non è una coincidenza. Ci si aspetta che ci abituiamo alla presunta forza del potere regolatore dello Stato, alla vista di poliziotti ben equipaggiati e pesantemente armati. Ci si aspetta che percepiamo la presenza delle uniformi, siano esse polizia di stato, vigilanza privata, soldati o poliziotti come qualcosa di normale. Normale come le pubblicità delle forze armate tedesche (Bundeswehr) assassine e fasciste che ci circondano ogni giorno. Dovremmo lasciare agli sbirri un sacco di spazio nelle nostre teste per consentire il massimo del controllo e della disciplina delle nostre vite. Continue reading
Genova: incendiato veicolo ENI
Da: Anarhija
30 luglio 2019
“Noi attacchiamo solo per noi stessi, per fare e rifare un’esperienza intima del rifiuto di questo mondo. Il senso e la consistenza delle nostre vite emergono solo in questi pochi secondi”[1]
Il principale motivo che ci spinge a metterci in gioco, in prima persona, senza farci mettere le spalle al muro dalla paura delle possibili conseguenze repressive, è la consapevolezza che non siamo liberi. Anche se fuori dalle mura di uno schifosissimo carcere, viviamo in un mondo realisticamente paragonabile ad una galera a cielo aperto. Le catene che indossiamo sono in parte accettate come normali necessità, dai più sono percepite alla pari, se non ancora più indispensabili, dei bisogni fisiologici, vedi l’utilizzo di computer, smartphone, mezzi di trasporto… Queste catene ci vengono imposte dall’alto di quello che si rivela sempre più somigliante al “grande fratello” di Orwell. Chi governa sa benissimo di aver svolto un notevole lavoro in termini di distrazioni di massa, bisogni indotti e confusione architettata ad arte per far sì che anche gli oppressi puntino ad essere oppressori, individuando il nemico in chi si trova nel gradino più in basso. Continue reading
Turchia: attacchi del HBDH contro lo Stato e l’esercito turco
L’ HBDH (Peoples’ United Revolutionary Movement, Movimento Rivoluzionario dei Popoli Uniti), è un movimento nato nel 2016 dall’alleanza fra diverse organizzazioni di stampo comunista, socialista, rivoluzionario, curde e turche, con l’obiettivo di combattere il partito nazionalista AKP ed il regime fascista e autoritario instaurato dal suo principale esponente, il presidente turco Recep Tayyp Erdogan. L’HBDH ha portato a termine svariati attacchi contro il regime, le sue articolazioni e i suoi sostenitori: riportiamo qui di seguito le rivendicazioni di alcuni attacchi avvenuti nel corso degli ultimi mesi.
[tradotto da svariati articoli pubblicati su: AnarchistsWorldWide]
30 luglio 2019. Konya, Turchia: Unità di Vendetta del HBDH attaccano una fabbrica di armi del distretto di Beyşehir Continue reading
Germania: Feministische Autonome Zellen (Cellule Femministe Autonome). Perché la notte ci appartiene
Da insuscettibile di ravvedimento
Because the night belongs to lovers,
Because the night belongs to us
– Patti Smith
Da qualche tempo osserviamo con preoccupazione la direzione in cui le lotte emancipatorie nei paesi di lingua tedesca si sono spostate negli ultimi anni. Noi, persone che sono state politicizzate all’interno di queste strutture negli ultimi anni, da allora abbiamo sentito un senso sempre crescente di responsabilità nella direzione dei nostri gruppi e movimenti. Allo stesso tempo, abbiamo sperimentato che le preoccupazioni e le paure personali su cosa dovremmo fare della nostra vita e su come dovremmo affrontare, ad esempio, le pressioni economiche e repressive, non sono state o non sono adeguatamente intercettate da queste stesse strutture. La nostra fiducia nella responsabilità della sottocultura radicale di sinistra vacillò. Le crisi personali hanno coinciso con quelle che abbiamo visto come carenze strutturali e come dubbi sulle nostre connessioni e sul “movimento”:
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A proposito del prigioniero loquace di Zurigo
un comunicato dalla Svizzera:
Come ex gruppo di solidarietà, con questo comunicato rendiamo pubblica la fine delle nostre attività di solidarietà e di sostegno nei confronti del prigioniero arrestato a Zurigo alla fine di gennaio 2019. Da allora fino ad oggi, egli si trova incarcerato in detenzione preventiva.
Questa persona ha redatto una dichiarazione relativa alle accuse mosse a suo carico, tra cui l’incendio di diversi veicoli militari a Hinwill (una cittadina nei pressi di Zurigo) e di un’antenna radio di emergenza della polizia, a Zurigo. Una dichiarazione che non possiamo accettare. Egli ha poi depositato questa dichiarazione presso l’ufficio del procuratore nel corso del suo interrogatorio di chiusura dell’indagine. Continue reading
Ecco come il Pentagono condiziona e finanzia la ricerca scientifica in Italia
di Antonio Mazzeo:
La ricerca scientifica nelle università e nei laboratori di istituti pubblici e privati italiani? Sempre più finalizzata allo sviluppo di armi e tecnologie belliche e con il generoso contributo delle forze armate degli Stati Uniti d’America. E’ quanto emerge dall’analisi del data base relativo alle spese effettuate dal governo di Washington, consultabile liberamente in rete (vedi https://gov.data2www.com). La sistematizzazione dei dati, non certo facile per l’enorme mole degli indicatori e delle informazioni contenute, ha permesso di documentare come a partire dal 2010 ad oggi il Dipartimento della Difesa USA, congiuntamente a US Army, US Air Force e US Navy abbia sovvenzionato con oltre 15 milioni di dollari programmi, sperimentazioni, conferenze, workshop e scambi internazionali delle università e dei più noti centri di ricerca nazionali. Continue reading
RWM: blocco delle esportazioni verso l’Arabia Saudita e licenziamenti
In data 10 settembre RWM spa ha diramato un comunicato ai propri dipendenti nel quale è stato annunciato un imminente taglio di personale: nello specifico, si tratterebbe di 160 lavoratori. RWM spa, lo ricordiamo, è proprietaria dello stabilimento di Domusnovas, in Sardegna, da anni al centro di polemiche e attacchi per via della produzione di armamenti e munizioni impiegate anche nella carneficina in atto nello Yemen. L’azienda, nella persona del direttore generale Fabio Sgarzi, spiega come i tagli siano motivati dal calo delle commesse, dovuto principalmente alla sospensione delle licenze di esportazione verso l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti, effettiva dallo scorso 29 luglio. Il 26 giugno, infatti, veniva approvata dal parlamento italiano una mozione per lo stop all’esportazione di bombe, missili e relativa componentistica verso i due Stati del Golfo Persico. Continue reading
Repressione: colpito il movimento antimilitarista e di lotta all’occupazione militare in Sardegna
Riportiamo da Nobordersard:
Nel pomeriggio di ieri (ndr, 18 settembre 2019) è arrivata la prima notifica della chiusura indagini di un fascicolo a carico di 45 persone, ritenute colpevoli di aver commesso dei reati durante la stagione di lotta contro le basi militari tra il 2014 e il 2017.
Per alcuni di essi le accuse formulate dalla procura cagliaritana sono di associazione sovversiva con finalità di terrorismo, per la parte più consistente degli indagati invece si tratta principalmente di reati legati alle manifestazioni di piazza.
Per i presunti appartenenti all’associazione sovversiva le accuse del pm Pani sono anche di danneggiamenti a varie aziende connesse al mondo della guerra (Vitrociset, RWM, Poste, Tirrenia), di aver organizzato dei campeggi antimilitaristi e di aver fatto in giro per la Sardegna e la penisola propaganda di un “antimilitarismo sovversivo”.
Non ci sono misure cautelari, e nel fascicolo che è stato notificato non vi è menzione neanche di eventuali richieste. Continue reading