Monthly Archives: Marzo 2013
ICT Days: fuori la guerra dalle università
In occasione degli ICT Days (manifestazione di discussione e propaganda delle Tecnologie di Informazione e Comunicazione che si svolge a Trento, organizzata da professori universitari e sponsorizzata anche da Finmeccanica), un gruppo di antimilitaristi ha voluto contestare la presenza di Lorenzo Fiori, direttore tecnico di Finmeccanica.
Nonostante la presenza di digos, carabinieri e polizia, gli antimilitaristi sono entrati nell’area del convegno con uno striscione (“Eledia, RS lab, FBK: l’università in guerra”), volantini, interventi e lo slogan: “Fuori la guerra dall’università”.
Stevem scars
Ovvero: stavamo scarsi, che in modo ironico vuol dire “ce n’erano già anche troppi”. È questa l’espressione che mi è subito venuta in mente qualche settimana fa aprendo le pagine dei quotidiani nazionali. Mentre scorrevo i titoli, tra una meteorite e qualche saltimbanco candidato alle elezioni, tra il pancione delle vip e la famigerata crisi, insomma tra una porcata e l’altra, spunta un titolo un po’ nascosto che richiama la mia attenzione e che riguarda la nascita della ‘cyber polizia’. Decido di tapparmi il naso e capire che sta succedendo, anche perché i titoli già non rimandano a niente di buono. Scopro quindi che l’11 gennaio viene inaugurato e reso pienamente attivo il Centro Europeo per la Lotta alla Criminalità Informatica (EC3-European Cyber Crime Center) con sede presso l’Ufficio europeo di polizia (Europol) all’Aia (Paesi Bassi). L’EC3, costituito da 43 esperti di sicurezza informatica diretti da Troels Orting, capo della polizia danese ed esperto di anticrimine tecnologico, nasce allo scopo di controllare costantemente la rete per cercare di impedire non solo azioni di frodi, furto di capitali on line o reati sessuali su minori, ma anche di monitorare, intercettare o sgominare famigerate bande o singoli individui che utilizzano metodi di comunicazione cifrati o anonimizzati per comunicare al riparo di occhi indiscreti o per attaccare i sistemi d’informazione delle infrastrutture dell’Unione Europea. È subito evidente che, dietro la facciata buonista che vuole proteggere i cittadini fiduciosi ed inesperti della rete dall’incappare malauguratamente in un clic che gli costerà centinaia se non migliaia di euro e dietro al nobile dovere di catturare qualche disgustoso onanista, spunta tra le righe l’altra funzione dell’EC3, quella legata all’antiterrorismo, che ha il compito di mappare e rintracciare chi possa scambiare “conversazioni criminali” o consultare “propaganda estremista”. Continue reading
La Germania si prepara all’acquisto di UAV armati
A seguito delle pressioni ricevute dalla Bundeswehr (Forze Armate della Germania), il governo tedesco si starebbe preparando ad equipaggiare ulteriormente dei velivoli non pilotati (UAV) già impiegati nelle missioni all’estero. Tale notizia è stata anticipata a fine gennaio da Spiegel Online, noto settimanale tedesco, venuto in possesso della risposta fornita dal governo di Berlino ad una interrogazione dell’estrema sinistra; in questo documento, l’esecutivo sostiene che “ l’esperienza delle operazioni di combattimento all’estero ha reso chiaro come i sistemi per la ricognizione debbano essere armati allo scopo di fornire protezione in caso di improvvisi mutamenti della situazione”. Gli UAV (Unmanned Aerial Vehicles) armati possono attaccare bersagli in modo veloce, preciso e scalabile: inoltre, gli equipaggiamenti bellici su tali velivoli metterebbero le forze avversarie di fronte ad una minaccia permanente ed imprevedibile che limiterebbe la loro capacità di agire.
ELTA SYSTEMS vende nuovi sistemi di spionaggio
Israel Aerospace Industries (IAI), ovvero la più importante industria d’armi israeliana, ha ricevuto una serie di contratti del valore complessivo di 44 milioni di dollari per fornire soluzioni avanzate di COMINT (Communication Intelligence) ad un cliente estero non specificato. Il sistema di intercettazione e di sorveglianza, utilizzabile da piattaforme aeree e terrestri, è sviluppato dalla sussidiaria ELTA Systems e impiega nuove tecnologie che consentono una elevata probabilità di intercettare e localizzare comunicazioni normali o complesse, anche in ambiente “denso” dal punto di vista delle trasmissioni. A tale scopo viene utilizzata una pluralità di ricevitori digitali a banda larga, sofisticati algoritmi per la processazione dei segnali ed un’accurata geo-locazione delle fonti di comunicazione. La collaborazione di IAI e delle forze armate israeliane assieme alle industrie di morte e le università europee sta assumendo sempre di più rilevanza: questa commessa dimostra l’importanza crescente per le imprese belliche mondiali dello sviluppo e della commercializzazione di sistemi di sorveglianza e di spionaggio, nell’ottica del sempre maggior peso che le operazioni militari contro-insurrezionali stanno avendo per le varie forze armate nazionali.
Dichiarazione degli anarchici imputati al tribunale di Trento
Il gioco delle parti su cui si basa la Giustizia di Stato prevede che voi ci accusiate e che noi, a testa bassa, veniamo qui a difenderci. Ma noi non accettiamo le parti, sia perché non riconosciamo lo Stato sia perché il gioco è palesemente truccato.
Se avessimo a che fare con reati specifici e con l’esibizione di cosiddette prove, questo processo non sarebbe nemmeno cominciato. E questo non lo diciamo noi. Lo dicono le carte giudiziarie.
Nella ordinanza di custodia cautelare che trattiene ancora agli arresti domiciliari uno di noi si definiscono “oscure le ragioni addotte dall’accusa, che si limita a semplici considerazioni astratte”.
Nella richiesta di arresti inoltrata dalla Procura si legge: “Deve ritenersi che indizi in ordine alla sussistenza del reato associativo ben possono essere desunti da elementi di prova relativi ai reati-fine, anche quando essi siano stati ritenuti insufficienti allo stesso esercizio dell’azione penale per tali reati”. In termini ancora più chiari: l’associazione “è premessa doverosa per valutare con correttezza e valorizzare quali ‘indizi’ delle circostanze che, diversamente, avrebbero valore ‘neutro’ dal punto di vista probatorio”.
Insomma, senza ricorrere ad una fantomatica associazione di cui la Digos di Trento si è inventata persino l’acronimo (“G.A.I.T.”, “Gruppo Anarchico Insurrezionalista Trentino”), ciò che i PM Amato e Ognibene avrebbero in mano è presto detto: un pugno di mosche. E questo nonostante il mastodontico dispositivo di controllo tecnologico messo in campo: 148.990 contatti telefonici, 10 mila contatti ambientali, 18 mila comunicazioni telematiche, 14 mila dati gps, 92 mila ore di video, 12 mila fotografie.
Gli inquirenti stessi, d’altronde, dicono di non possedere né prove né gravi indizi per determinare chi ha compiuto le azioni anonime di cui siamo accusati; da quelle azioni si desumerebbe l’esistenza di un’organizzazione, di cui noi faremmo parte; la nostra partecipazione si desumerebbe, a sua volta, dalle azioni. E così via, in una sorta di cortocircuito logico.
Siamo un bel grattacapo per i loro teoremi. Il codice definisce l’associazione sovversiva un “legame formalmente distinto dai singoli partecipanti”, cioè un’organizzazione stabile nel tempo, con un’organigramma, dei ruoli ecc. – caratteristiche, queste, inconciliabili con l’informalità, l’orizzontalità e l’affinità che da sempre caratterizzano i nostri rapporti come quelli di tanti altri compagni. E infatti Digos e Procura si lanciano, sfidando la grammatica non meno che la storia, a ipotizzare un’organizzazione “piramidale e gerarchizzata” compatibile, miracolo!, con lo “spontaneismo anarchico”. Continue reading
E’ uscito l’opuscolo sull’operazione “Ixodidae”
Opuscolo Operazione “Ixodidae“
Per chi desidera delle copie dell’opuscolo scrivere a: navedeifolli@gmail.com o romperelerighe08@gmail.com
No MUOS: intervista a un compagno sulla lotta in corso in Sicilia
Ascolta l’intervista di Radiocane
Per maggiori informazioni: www.nomous.info